giovedì 24 giugno 2010
OCEANO MARE
Siamo oceani, noi,
infiniti, illimitati allo sguardo.
Stolto colui che tenta di creare argini
poiché non abbiamo forma
se non quella che il nostro cuore disegna.
Tuttavia, ci sono attimi in cui un oceano contiene l’altro
E, da quest’ultimo, ne è divorato.
Quando sei dentro di me divento la tua riva
Le mia braccia sono argini
Siamo forma e sostanza
L’uno il limitare dell’altro
Eppure, in questo essere definiti
L’incontenibile oceano delle nostre anime
Si diffonde in ogni cosa che ci circonda
Ed ecco l’odore salmastro che s’imprime
Noi continenti, noi mari, rive, velieri e venti
Ricordi come relitti, fossili levigati dal tempo e dalle maree
E noi a crearne di nuovi, solo nostri: i ricordi infanti.
Maestrale o libeccio, il vento è il nostro sospirare
Anch’esso senza forma eppure gravido di unicità
Nessun mare può diventare fiume
Ne tantomeno lago
Non abbiamo confini
Cerchiamo soltanto la linea che si disegni attorno a noi
Senza pretendere di contenere l’immenso
Non siamo solo un mare dentro l’altro
Siamo granelli, gocce, profumi irripetibili
La più grande opera d’arte che nessun dio potrà mai eguagliare.
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che poetessa!
RispondiEliminaSono arrivato sul tuo blog in maniera casuale e mi sono felicemente perso tra le parole...
RispondiEliminagrazie Hekla :)
RispondiEliminail mare, mai fisso, mai afferrabile, mai contenibile in un nome,"what is the ocean doing?"
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