
Amavo le sue mani
Leggere,sottili, mi entravano nell’anima
Danzavamo io e te
Ridevamo della vita e la vita con noi si riempiva
Eravamo strani noi due
La gente diceva di noi
Insieme come vino che si abbraccia al vetro
Vicini come l’odore del sale dentro il suo mare
Ore di racconti stesi ad asciugare
Il vento li raccoglieva
E di nuovo, dentro il cuore, li lasciava riposare
Eravamo così veri, io e te
Tanto veri da esserci perduti come bambini
Se quello che hai composto qui è per un amore reale, nel senso che lo hai concretamente vissuto, e non solo frutto della mente poetica...allora credo che tu non abbia perso molto. Cicli e ricicli...
RispondiEliminaO forse vi siete perduti perchè lui è un emerito stronzo.
RispondiEliminaIl vetro abbraccia il vino,lo protegge dalla luce ed il sughero dall'aria,infranta l'armonia,non rimane che il ricordo di una sbronza.
RispondiElimina...dopo una sbronza non vi sono ricordi..
RispondiEliminaIl mio era solo un apprezzamento ai versi dell'autrice che ricorda benissimo la sua sbronza,ad Angelica rispondo solo che mi dispiace per lei se la vita è stata cattiva e l'ha resa così acida.nota per l'autrice:a volte navigando nella rete ci si imbatte in qualcosa che stimola le emozioni,brava!
RispondiEliminaLa vita non è stata affatto cattiva con me, tutt'altro. Gli stronzi sono dappertutto, e non mi sembra che l'autrice abbia preso una sbronza, ma semplicemente ne abbia incontrato uno...così, a sensazione. Intuito femminile!
RispondiEliminaP.S. e proprio perchè non sono acida io non mi permetto di affibbiare epiteti ad un "anonimo".
nessun epiteto ad un anonimo ma un generoso apprezzamento per il protagonista e una daterminata certezzas ullo stato dell'autrice,tutto grazie all"intuito femminile",a me me par na strunzat,gli stronzi/e sono dappertutto e tutti lo siamo stati/e almeno un avolta,chi è senza peccato sacgli la prima pietra.
RispondiEliminaParli per lei!
RispondiEliminaMmmhh..nessuna sbronza, nessun colpevole, in realtà! Alcuni amori nascono e muoiono e possono serbare la magia di cui eran fatti, anche nel tempo che segue...e non dimentica :)
RispondiElimina"Alcuni amori nascono e muoiono e possono serbare la magia di cui eran fatti..."
RispondiElimina..anche quelli che nascono attaccati ad uno appena finito? o peggio ancora che "forse" sta finendo..?
Mmmhh..nella poesia leggo un filo di rimpianto, nei commenti un filo di rancore, un amore che nasce ed uno che muore, un triangolo che statisticamente vede ad un lato la persona nuova, che presto rimarrà delusa, ad un lato
RispondiEliminala persona vecchia, che era morta da tempo senza essersene accorta, alla base....dice bene Angelica.
..un uomo esce da una convivenza, resosi conto della sua inadeguatezza..
RispondiEliminae si vive la prima storia semplicemente su una scia emotiva...per lenire un distacco..incapacità di stare solo; si insabbia tutto, senza elaborare.
Poi ne seguirà un'altra e poi un'altra ancora..
Un copione che si ripete.