giovedì 28 giugno 2012

Il fratello di mio padre

Come sempre, quando torno a CASA, dopo aver condiviso il sacro evento del pranzo con mia madre, vado al Ferrante, storico terreno fecondato dagli uomini della famiglia Piano.

C'è un muretto in pietra, basso basso che copre a stento le mie ginocchia, mangiucchiato qua e là dal tempo e dal vento, è il confine tra la nostra terra e quella di mio zio.

Lo vedo da lontano, mi avvicino per salutarlo, felice di poter guardare in lui gli occhi di mio padre.
Mio zio bello e gentile, con un sorriso che ti apre il cuore.
Si ferma un attimo prima di salutarmi, coglie un fiore dalla siepe che prima del muro ci separa e mice: "Un fiore, per la mia nipotina" e allunga il braccio verso di me.
Mi sento piccola, quasi indegna di tanto amore.
Supero il cespuglio di origano da cui si sprigiona un odore pungente e familiare, mi avvicino al muretto e penso alla bellezza,
si,

questa è la BELLEZZA.

Grazie zio

mercoledì 6 giugno 2012

FOOD

A killer in my garden



Orgoglioso stringe la preda tra i denti.
Corre ai miei piedi mi osserva serio e depone il trofeo.
Eppur si muove!
Batte ancora il cuore del verde malcapitato!
Non ho il coraggio di approvare le leggi della natura e libero l'ostaggio.
Il killer nero colpirà ancora, ne sono consapevole,
mai detto fu più veritiero...occhio che non vede, cuor che non duole!

venerdì 1 giugno 2012

I'VE BEEN DREAMING OF YOU

Mio padre, con il completo marrone anni '70, lo stesso della foto che campeggia sulla lucida parete del mio frigo: io, piccolina, in braccio a lui, guancia bianca contro guancia bruna, mani piccolissime avvinghiate al suo collo imponente.
Si avvicina e mi sorride, dolce e bello come fosse vero, vivo ancora difronte a me e mi porge un anello. E' la sua fede, la stessa che porto al collo dal 28 ottobre 2011. Sarà che sai che ti amo e che sin da bambina mi chiamavi "la tua zitarella". Sarà che in ogni uomo della mia vita io ho cercato te -pazza furiosa che non sono altro- ovviamente mi son sempre persa.
Sarà che con te è svanito il mio sogno di bambina d'esser accompagnata da te all'altare mentre immaginavo di stringerti forte il braccio e avevo la certezza che t'avrei visto piangere di gioia. Quel sogno se n'è andato a gambe levate, scarnificato dalla tua assenza, ma tu stanotte mi hai sposata, io tua figlia, tua madre, tua moglie come per gioco.
Lo porterò sempre questo anello e resterà l'unico.

Torna presto, almeno in sogno...