Mio padre, con il completo marrone anni '70, lo stesso della foto che campeggia sulla lucida parete del mio frigo: io, piccolina, in braccio a lui, guancia bianca contro guancia bruna, mani piccolissime avvinghiate al suo collo imponente.
Si avvicina e mi sorride, dolce e bello come fosse vero, vivo ancora difronte a me e mi porge un anello. E' la sua fede, la stessa che porto al collo dal 28 ottobre 2011. Sarà che sai che ti amo e che sin da bambina mi chiamavi "la tua zitarella". Sarà che in ogni uomo della mia vita io ho cercato te -pazza furiosa che non sono altro- ovviamente mi son sempre persa.
Sarà che con te è svanito il mio sogno di bambina d'esser accompagnata da te all'altare mentre immaginavo di stringerti forte il braccio e avevo la certezza che t'avrei visto piangere di gioia. Quel sogno se n'è andato a gambe levate, scarnificato dalla tua assenza, ma tu stanotte mi hai sposata, io tua figlia, tua madre, tua moglie come per gioco.
Lo porterò sempre questo anello e resterà l'unico.
Torna presto, almeno in sogno...
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