Ore 8 del mattino, parto per il mio sud. Ho con me la musica di Lilia.
Il paesaggio è costellato di terreni, pale eoliche, mare e nuvole gravide di promesse, che sia la primavera ad avvicinarsi o un clamoroso temporale per ora non ha importanza, questa è la mia terra madre, mio amore, mia passione.
Arrivo a Muralda, il terreno che porta le orme dei miei nonni e di mio padre e che dal 28 ottobre, recherà solo le mie, di orme. Conosco ogni passo di questo campo a memoria, le rughe degli ulivi, la forma delle nuvole dal mattino a crepuscolo, gli odori di ogni stagione che si sussegue, la mutevole pesantezza dei rami gonfi di frutti o germogli.
La musica fa magie. Trasfigura i volti, il cielo, addirittura gli odori. Oggi tutte queste immagini mi appaiono diverse, degne di uno sguardo ancora prima di andar via. Se amate sognare, lasciarvi cullare da sonorità eleganti e delicate, ascoltate “Il pleut“. Qui il tempo si ferma, come un treno, ci accoglie in comode sedute e ci trasporta lontano.
Grazie Lilia.
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