Una goccia inonda la sua mano
Oceano che si racchiude nel palmo di un’Esistenza
Gli occhi caldi a combattere fieri il brivido autunnale
Nella menzogna si dischiude il demone dal volto rassegnato
E imperterrita la goccia continua il suo percorso
Risale dalla conca della mano lungo l’esile braccio
Affaticata, smunta, inaridita giunge alla spalla
Poi il collo e su per il viso, al sicuro, nel caldo accogliente di uno specchio
Lo specchio dell’anima, il faro che richiama le anime perdutesi nell’oceano
Occhi...
La codardia non si sente più così imbattibile
Corre in ritirata sul suo malconcio vascello di ipocrisia
Perché talvolta è sufficiente una piccola lacrima:
Il diamante che esce allo scoperto e lava ogni bruttura
Come fosse possibile erigere il sentimento lungo un pendio.
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