giovedì 11 marzo 2010
The statue
La terra calpestata da milioni di anime per secoli è stata silente
Celata nel suo ventre io restavo senza parole e senza luce
Una notte l’Idea s’impadronì di sapienti mani
Ed eccomi, da quelle stesse mani io sono nata
Mi abbatti mi colpisci e mi ferisci
Cerchi antri e scavi pensieri mentre piano mi dai forma
Graffi e levighi, tornisci e smussi la tua dea
Sono l’odio e l’amore che hai nelle vene
Il segreto piacere, l’inconfessato desiderio
Con i tuoi segni racconti ciò che io devo tacere
I miei occhi sono vuoti e fissi – dicono di me –
Eppure sento i drappeggi con cui ricopri i miei fianchi
Scivolano grevi mentre un seno sfugge lascivo
Non conoscono baci queste immobili labbra
Soltanto il tuo pensarmi donna mi rende il respiro
Sono io la statua, sono io lo scultore, sono io il pittore
Io resto, mentre voi tutti passate,
a raccontare gli sguardi che mi hanno posseduta
Io resto a testimoniare l’eterno amore che il tempo non può levigare.
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