venerdì 19 marzo 2010

Miseria e nobiltà


Pian piano mi allontano
in punta di piedi, per non svegliarti
e fra mie scapole
aggrappato
il tuo odore si stende.
Saluto la sera di noi due
così vicini da restare avvinti
bacio sulla fronte il mattino che si riflette appena
nella stanza ancora addormentata.
Un salto nella nuova alba
Santa e maledetta
Perché mi separa per troppo tempo da te
E ancora avidamente a consumare il giorno
Poiché la sera si fa desiderare
Nel nome che bramo,
nell’abbraccio che pretendo
ore come ossa da spolpare
battiti del cuore
come ritmo delle mie smanie
La pace ha per me i colori della notte
Non bianche ali di colomba
Nero scalfito di diamanti argentini
Tutti li donerei al mio amore
Seppur serva di un mondo avaro
Resto sovrana con te accanto

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