giovedì 11 marzo 2010

un pensiero


Capita di perdersi tra mille futili cose, tra genti che passano e corrono, vanno di fretta, non hanno tempo.
E' un gridare continuo di clacson, imprecazioni e precedenze non rispettate. Arriva la mezzanotte, senza bussare, senza chieder permesso. Ti sbatte in faccia il termine di un'intera giornata e ti chiede il conto: " Allora, cos'hai concluso oggi? Cosa ne hai fatto di tutte queste ore? A chi lo hai regalato il tuo tempo? A cosa è servito?" E allora lo paghi il tuo conto, che tu abbia consumato o meno, per il Sigor Tempo non fa differenza perchè nello scorrere dei granelli di sabbia c'eri anche tu. Capita di dirsi che non è valsa la pena correre, strillare, affannarsi. Capita di piegare la testa difronte all'inutilità di un'intera giornata e poi, quand'anche si sia fatto tanto, ci si rammarica perchè la notte comunque è arrivata e le possibili gioie non appartengono a te ma al giorno che verrà. Capita di perdersi tra mille futili cose, tra genti che passano e corrono, vanno di fretta, non hanno tempo.
E' un gridare continuo di clacson, imprecazioni e precedenze non rispettate. Arriva la mezzanotte, senza bussare, senza chieder permesso. Ti sbatte in faccia il termine di un'intera giornata e ti chiede il conto: " Allora, cos'hai concluso oggi? Cosa ne hai fatto di tutte queste ore? A chi lo hai regalato il tuo tempo? A cosa è servito?" E allora lo paghi il tuo conto, che tu abbia consumato o meno, per il Sigor Tempo non fa differenza perchè nello scorrere dei granelli di sabbia c'eri anche tu. Capita di dirsi che non è valsa la pena correre, strillare, affannarsi. Capita di piegare la testa difronte all'inutilità di un'intera giornata e poi, quand'anche si sia fatto tanto, ci si rammarica perchè la notte
comunque è arrivata e le possibili gioie non appartengono a te ma al giorno che verrà.

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