giovedì 11 marzo 2010

Pittrice


Il vestito bianco ricade sul corpo esile e agitato
Una spalla nuda, l’altra incorniciata da un rigo di stoffa
Le gambe ad abbracciate l’enorme tela scaraventata sul parquet macchiato di pittura
Un barattolo di vernice rossa nella mano destra,
a terra una ciotola con vernice nera
La mano sinistra si arma di pennello mentre le labbra sono serrate a mordere il filtro della sigaretta fumante.
Rinchiusa come un fiore nella serra e da fuori la luce corre tra i legni e i quadri scivolati lungo le pareti
Regna il caos tra i capelli neri e arruffati, lunghi,
raccolti sommariamente da un piccolo elastico che non riesce a contenere tanta ribellione
Il rumore del colore che si sparge sulla tela è lo schiaffo al mondo che non vuol vedere
Il grido della vita intensa, rossa come il sangue che ha fretta di scorrere
Blu come il cielo greve e intriso di stelle, nera come la cavità della terra
La vita e l’arte sgorgano da questo corpo come la cascata che si getta ad infrangersi contro le rocce.

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